di Davide Rocco Capalbo

Quando Andy Warhol ancora non era l’artista delle zuppe Campbell’s e delle serigrafie di Marilyn Monroe, faceva il grafico pubblicitario a New York. Erano gli anni ’50 e il giovane artista aveva inventato un modo tutto suo per ingraziarsi i clienti: dal 1952 al 1959 confezionò una serie di libri d’artista, tutti scritti e illustrati a mano, come omaggio riservato agli amici e ai clienti migliori. Ne fece sette: uno all’anno, per sette anni. Quei libri poi sono passati di mano in mano, venduti per migliaia di dollari, e oggi sono praticamente introvabili. Su sette libri, cinque non sono mai stati ristampati.

Taschen, sessant’anni dopo, ha recuperato le poche copie ancora in circolazione di quei libri e li ha riprodotti fedelmente, con attenzione anche a rispettare il formato, le dimensioni e la scelta della carta degli originali.

Già in questi primi libri Warhol si dimostra capace di giocare con i generi letterari e di sperimentare con materiali e scelte grafiche. Ciascuno dei sette libri si sviluppa attorno a un tema tanto semplice quanto eccentrico.

A is an Alphabet, ad esempio, è un abecedario illustrato in cui a ciascuna lettera corrisponde una breve composizione in versi in cui si parla di incontri tra l’uomo e gli animali. E, sempre parlando di animali, 25 Cats Name Sam and One Blue Pussy è particolare perché ha un refuso nel titolo e perché nel libro ci sono solo 16 gatti. Ma sono 16 gatti molto colorati.

Love is a Pink Cake è una raccolta di ritratti e poesie irriverenti ispirati alle storie d’amore di famosi personaggi storici, da Napoleone e Giuseppina ad Antonio e Cleopatra. À la recherche du shoe perdu fa il verso alla Recherche di Marcel Proust, ma è un catalogo di scarpe da donna. In the Bottom of My Garden è un libro pieno di putti alati colorati a mano con un rosa molto forte.

A Gold Book è un libro dalle pagine dorate con ritratti di persone realizzati ricalcando delle fotografie. Wild Raspberries, infine, è un libro di ricette improbabili, una presa in giro dei libri di ricette francesi che andavano di moda negli anni ’50. Il titolo è ispirato a Wild Strowberries, il film di Bergman del 1957.

La raccolta della Taschen è arricchita, poi, da un volume critico a cura di Nina Schleif, studiosa d’arte, americanista e curatrice, autrice anche di un’altra monografia sui libri degli anni ’50 di Warhol, e Reuel Golden, editor ed esperto di storia della fotografia e della pop art. Nella guida ai libri c’è una spiegazione delle illustrazioni di Warhol e informazioni utili a contestualizzare queste prime opere dell’artista, un corredo di foto inedite e altri documenti: un compendio che, insieme ai sette piccoli libri che rischiavano di andare perduti, offre al lettore una sorta di ritratto dell’artista da giovane.

Fonte foto: Taschen, I love Warhol, Guy Hepner, brain pickings