di Davide Rocco Capalbo

Il gatto Haroun vorrebbe dormire, ma viene continuamente disturbato dalla presenza di fastidiosissimi gelsomini. Haroun non sopporta l’odore dolciastro dei fiori, e il polline gli solletica il naso, facendolo starnutire. Il povero gatto cerca di allontanarsi, ma ovunque si sposti, i rampicanti gelsomini lo raggiungono: sono in ogni angolo della città. Questo il plot di The Jasmine Sneeze, l’ultimo libro dell’autrice e illustratrice siriana Nadine Kaadan. Lo scenario della storia è la bellissima Damasco, dove, girando per le strade, è molto facile incontrare gatti nei vicoli e gelsomini (jasmine) sui muri: sono loro i veri padroni della città.

Nadine Kaadan, nata a Parigi e cresciuta a Damasco, ha poco più di trent’anni e ha già pubblicato una quindicina di libri in arabo, che gli sono valsi anche dei premi internazionali. Dal 2011 vive a Londra e The Jasmine Sneeze è il suo primo libro in inglese.

Con i suoi libri, Kaadan cerca di aiutare i bambini siriani a comprendere ciò che sta accadendo nel loro Paese in questi anni, e li incoraggia a leggere e conoscere la cultura araba ed essere consapevoli delle proprie radici. In questo video della BBC Nadine Kaadan parla di The Jasmine Sneeze e del suo impegno con i bambini rifugiati.

Prima di The Jasmine Sneeze ha pubblicato un altro libro intitolato Ghadan, che in arabo significa “domani”. Ghadan è nato dopo il primo anno di conflitto in Siria. Il protagonista è un bambino di nome Yazan, la cui vita viene sconvolta dal conflitto: all’improvviso, tutto ciò che prima era abituato a fare quotidianamente, non può più farlo. Non può più andare a scuola, non può più vedere i suoi amici; deve stare chiuso in casa, perché lì è più al sicuro: fuori è troppo pericoloso. Quindi Yazan, costretto a casa, immagina un mondo colorato, pacifico, felice. Il libro si chiama Domani” perché i bambini che hanno vissuto l’esperienza di Yazan sappiano che quel che è successo non è definitivo: così come è iniziata, la guerra finirà.

Ghadan ha risentito degli effetti della guerra anche nelle illustrazioni: «Se guardate i miei lavori precedenti al conflitto in Siria» spiega Nadine Kaadan alla CNN, «erano molto sognanti, molto ispirati dall’antica architettura di Damasco: le storie riflettevano la cultura della città. Quando è iniziato il conflitto ho vissuto un forte shock in prima persona, che si è riflesso nelle illustrazioni: improvvisamente sono cambiati anche i pattern dei miei colori».

Prima del conflitto in Siria, un altro libro di Nadine Kaadan, Leila answer me, ha vinto il premio Anna Lindh Award ed è stato adottato dall’università di Harvard per insegnare Arabo nei loro corsi. Il libro affronta con delicatezza il tema della disabilità: protagonista, una ragazza non udente. Inoltre, Kaadan ha una sua piccola casa editrice, Box of Tales, con cui pubblica libri per bambini che si ispirano alle storie della tradizione siriana.