Marzo 2016. Era un periodo tranquillo, ma Leo era più strano del solito – e guardate che di solito è tanto strano – e faceva cose più strane del solito. Come mettersi a disegnare quello lì, per esempio. E poi venire in redazione a dire: ho disegnato questo qui.

E tutto sarebbe andato liscio se non avesse aggiunto: ci facciamo qualcosa?

Aprile 2016. Quel ci facciamo qualcosa prende una quantità di forme da fare impallidire i Transformers: un gioco di carte, un memory, una guida museale, un cut-up, un gioco d’ingegno, un manuale, un grattacielo, un origami. Ma niente da fare: ci vuole la penna giusta, ci diciamo. E allora la chiamiamo, la penna giusta.

Maggio 2016. Federica Iacobelli bussa alla porta di Les Mots Libres, si accomoda pacata e sfoglia l’artigianalissimo mockup in silenzio e con attenzione. Poi rompe il silenzio e dice: ci devo pensare, ho bisogno di tempo per studiare. E dopo qualche giorno dice: farei un racconto biografico originale.

Giugno-Agosto 2016. Nasce Stella Stern, si parla di odio verso i miti, di decostruzione del mito, ma anche di io odiavo, di percorso di conoscenza: non conoscere sta a odiare come conoscere sta a non odiare più. Che bello, ci diciamo.

Restava però il fatto che tra Leo e quello lì altro che odio, e più lei smontava il mito più lui lo montava. Una guerra spassosissima, davvero.

Settembre 2016. Federica invia la prima stesura. Leo intanto aveva passato un agosto in cui l’unico mare era quello che sgorgava dalla sua fronte e l’unica luce era quella dello schermo. Ci aspettava un settembre molto duro, ma quella prima stesura lo ammorbidiva già. Il progetto si andava definendo, e tutti ne eravamo molto felici. Anche Leo.

Ottobre 2016. Ci si confronta continuamente, si litiga anche. Di quelle litigate che finiscono con le lacrime agli occhi dal tanto ridere e dal tanto bere. Seconda stesura.

Novembre-Dicembre 2016. Seconda stesura bis, poi terza, terza bis, fino allo sfinimento. E intanto i diritti sulle immagini: un harakiri. Chiusura.

Gennaio-Febbraio 2017. Lo stampatore ci prende per pazzi, una libraia ci dice che siamo assurdi. Assurdi. E ci accorgiamo che ci basta poco per essere contenti.

Marzo 2017. Un anno fa era un periodo tranquillo, anche se Leo era più strano del solito. Ora siamo tutti più strani del solito, e anche più stretti: Nel paese di Mister Coltello è nato. La letteratura occupa un sacco di spazio, ci diciamo.

Chissà quali e quanti occhi si poseranno su di lui, quali e quante voci lo leggeranno. Noi lo lasciamo andare con questi pensieri un po’ così, un po’ da mamma apprensiva, un po’ assurdi.

Buona lettura a tutti.