Conosciuta in tutto il mondo come simbolo di New York e degli Stati Uniti, la Statua della Libertà è una donna color verde rame di 93 metri piedistallo incluso (alta quasi quanto la Torre degli Asinelli di Bologna, per intenderci), che tiene in alto una fiaccola per illuminare il mondo. Il vero nome dell’opera è Liberty Enlightening the World, (La Libertà che illumina il mondo), ma probabilmente nessuno l’ha mai chiamata così. Fu realizzata dalla Francia come dono per gli Stati Uniti: con la Statua della Libertà la Francia voleva rendere omaggio ai moderni valori della democrazia e della libertà individuale che gli USA all’epoca incarnavano, in un mondo in cui ancora prevalevano le monarchie e la libertà scarseggiava.
Col tempo, poi, la Statua ha assunto altri significati, legati principalmente all’immigrazione. Quello che possiamo considerare il più americano dei simboli americani si trova a Liberty Island ed è diventato nel secolo scorso un vero e proprio monumento all’accoglienza dei migranti. Milioni di persone dall’Europa arrivavano negli Stati Uniti in cerca di fortuna, in fuga dalla povertà o per salvarsi dalle persecuzioni di nazisti e fascisti che per un paio di decenni hanno infestato il vecchio continente. Arrivando in nave attraverso l’Atlantico, era la prima cosa che si vedeva dopo settimane di mare e solo mare, e rappresentava per i migranti il sollievo di avercela fatta, di essere finalmente arrivati: la Statua della Libertà stava lì per dare loro il benvenuto in una nazione fondata sull’immigrazione.
Ma siamo sicuri che stia lì e basta? È quello che si è chiesto Dave Eggers nel suo ultimo libro per bambini, Her right foot (Il suo piede destro), illustrato da Shawn Harris e pubblicato a settembre da Chronicle Books.
Il libro, di 104 pagine, è una corposa raccolta di fatti, aneddoti e curiosità sulla Statua della Libertà. Si parla della sua storia, di ciò che rappresenta e del significato dei suoi simboli. La torcia è l’attributo più noto. Altri attributi ben visibili sono la costituzione che tiene in seno, la corona, il vestito e le catene sotto ai piedi, spezzate, simbolo di liberazione dall’oppressione.
Ma quello che passa più spesso inosservato è proprio quello che dà il titolo al libro: il suo piede destro.
Il suo piede destro è mezzo alzato, e la postura è leggermente protesa in avanti. Questo dà lo spunto a Dave Eggers per una teoria che non è proprio storicamente accurata, ma è comunque un bel modo per spiegare ai più piccoli un valore fondamentale come quello dell’accoglienza. La Statua della Libertà non sta lì e basta: sta andando da qualche parte.
Se la Statua della Libertà è un simbolo di libertà, dice Dave Eggers, come può starsene lì e basta? Per dare il benvenuto a tutte quelle persone povere, stanche del lungo viaggio, che hanno dovuto lottare per la propria libertà, non si accontenta di aspettare: deve andargli incontro in mare. Ecco dove sta andando.