Nel vasto mondo dell’editoria, non solo per l’infanzia, gli illustratori in grado di interpretare con i loro disegni grandi storie non mancano di certo, anzi. Tra i tanti grandi illustratori, però, ce n’è stato uno che per quasi cinquant’anni ha illustrato una sola grande storia: quella degli Stati Uniti tra la Prima Guerra Mondiale e il secondo dopoguerra. Il suo nome è Norman Rockwell.
La fama di Norman Rockwell è legata indissolubilmente alla rivista americana The Saturday Evening Post, per cui Rockwell ha realizzato oltre trecento copertine dal 1916 al 1963, contribuendo in maniera significativa all’enorme successo della rivista. Settimana dopo settimana Rockwell ha raccontato la nazione privilegiando la quotidianità della famiglia americana, quella parte di America allora come oggi spesso inascoltata. Con le sue illustrazioni si è fatto interprete di tradizioni e di cambiamenti sociali, raccontando anche eventi di portata storica, come la Grande Depressione o il discorso delle Quattro Libertà di Roosevelt, da un punto di vista molto popolare.
Il suo stile era molto realistico, come andava di moda negli anni a cavallo tra le due guerre, arrivando a somigliare sempre di più alla fotografia negli ultimi anni della sua carriera. Spesso Rockwell per le sue illustrazioni si serviva di modelli, che sottoponeva a lunghi servizi fotografici per catturarne le espressioni migliori.
Tra le copertine più famose ce ne sono due del 1952 che ritraggono rispettivamente una bambina e un bambino in una sequenza di attività quotidiane: sveglia, colazione, scuola, sport, compiti, cena e poi di nuovo a letto. I titoli delle due copertine sono A Day in the Life of a Girl e A Day in the Life of a Boy. I modelli erano i due giovanissimi vicini di casa di Rockwell, oggi settantenni: Mary Whalen Leonard e Chuck Marsh.
A quarant’anni dalla morte di Rockwell, quelle due copertine sono diventate due libri illustrati pubblicati dalla casa editrice indipendente Abbeville, specializzata in libri illustrati e libri d’arte. Pensati per far conoscere l’illustratore anche ai bambini americani di oggi, i due libri sono opera di Will Lach, grande ammiratore di Rockwell. Lach, già direttore del Metropolitan Museum of Art di New York e oggi direttore editoriale della Abbeville, è anche l’autore delle filastrocche che accompagnano le illustrazioni nei due libri.
Infine, una curiosità. La risoluzione delle illustrazioni nei due libri è diversa: quelle di A Day in the Life of a Girl sono state prese dalla tavola originale conservata al Norman Rockwell Museum, mentre quelle di A Day in the Life of a Boy vengono dalla copertina del Saturday Evening Post, perché l’originale è andato perduto. A quanto pare la tavola fu venduta a un’asta di beneficienza per 50 centesimi, e ora probabilmente giace abbandonata nella cantina di una di quelle famiglie americane che Rockwell amava tanto rappresentare.
Fonte foto: Abbeville Press