di Dora Vedova

Au 10, rue des Jardins – Recettes du monde à partager (letteralmente: Via dei Giardini, 10 – Ricette dal mondo da condividere) è un albo illustrato uscito il 2 maggio in Francia per le Edizioni Cambourakis. La piccola casa editrice, nata nel 2006, porta il nome del suo fondatore, un vecchio libraio appassionato di fumetti, e si occupa soprattutto di fumetti indipendenti. Nel tempo il catalogo si è ampliato con una collezione sui generis di scienze umane femministe, letteratura straniera e albi per l’infanzia, prestando sempre particolare attenzione all’aspetto grafico e alle illustrazioni. Come nel caso di questo albo.

Di albi illustrati su cibo e ricette ce ne sono parecchi di questi tempi, ma questo spicca per un insieme di particolarità: le ricette sono brevi ed esotiche, le illustrazioni sono davvero belle e c’è un finale a sorpresa socialmente utile ma senza retorica.

L’autrice e illustratrice Felicita Sala è tra le più gettonate del mondo anglofono. Nata in Italia, ha trascorso la gioventù in Australia, dove ha studiato Filosofia, ed è poi passata al mondo dell’arte dell’illustrazione da autodidatta. Ha poi viaggiato molto in Europa per tornare a stabilirsi in Italia, a Roma. Questo “circuito bio-geo-grafico” si ritrova nei suoi albi.

A suo dire il lavoro artistico contiene intrinsecamente quello che è il percorso della vita di un artista. Le sue storie illustrate sono il frutto di tanti anni di studio, applicazione e riflessione. Il risultato è un lavoro maturo, ricco di suggestioni e di tracce di storia vissuta, come la spinta a ricercare la propria identità, scaturita dal fatto di essere cresciuta in seno a due culture diverse.

Ecco quindi che in quest’albo si ritrovano e spiegano tante cose: un fondo di malinconia e una patina di antico è sempre presente e si riconduce ai ricordi un po’ nostalgici dell’infanzia; predomina il colore azzurro, malinconico sì, ma non troppo, mescolato ai toni pastellati e caldi di giallo e rosso. Insieme alle ricette, la storia che fa da trama tocca i temi della diversità e della convivenza.

Nella palazzina al numero 10 di via dei Giardini abitano famiglie di origini tutte diverse, così come i piatti che ognuno prepara per la cena giù in giardino prevista per la serata di festa. Guacamole, oyakodon, polpette di tacchino, torta di banana e mirtilli: dalle finestre delle cucine si levano invitanti volute odorose, profumi esotici deliziosi. All’interno delle case colorate e accoglienti le famiglie sono all’opera e cucinano tutti: mamme, papà, nonni, bambini; questi ultimi, un po’ danno una mano, un po’ sgraffignano gli ingredienti più appetitosi.

Tradizioni culinarie di piatti preparati con sapienza e semplicità alimentano un microcosmo benaugurante di convivenza e convivialità. Un lavoro che l’autrice non esita a definire come «il più laborioso e divertente che abbia mai realizzato».

L’albo che alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna in aprile era ancora sotto forma di menabò, uscirà a breve anche in Inghilterra e in Australia. Chissà se qualche editore ha seguito il profumino e ha deciso di farlo sentire anche in Italia!