Canizales
Tra rane che cantavano in 16 bit, scimmie che saltavano da un ramo all’altro lanciandosi dei manghi e uccelli del paradiso che si nascondevano tra le orchidee colombiane, Canizales, da bambino, ascoltava le storie raccontate dagli antichi spiriti del bosco, all’ombra di un albero di Guava o tra gli scricchiolii notturni della sua casa. Erano storie così emozionanti che a scuola fingeva di prendere appunti, mentre in realtà riempiva le pagine con le avventure di quelle creature magiche. I professori si arresero e Canizales finì per studiare belle arti e belle (e brutte) parole. Le sue storie erano così incontenibili da cominciare a comparire sui giornali come strisce comiche e in televisione come corti animati, oltre a essere appese come quadri sulle pareti di qualche galleria.
Tanto era il rumore nella sua Cali natale, che Canizales decise di trasferirsi su un’isola, dall’altro lato del mondo, per potersi concentrare e permettere ai suoi personaggi di vivere nei libri creati apposta per loro. E proprio a Maiorca la Strega verde ha cominciato a camminare fino a far ottenere a Canizales, nel 2016, il premio Apila opera prima.
Bruno, la rana, non ha voluto essere da meno e gli ha consegnato – sempre nel 2016 – il premio Boolino. Oggi Canizales è molto felice di continuare a scrivere libri, e ancora ascolta le storie del bosco e della notte, ma non solo: ascolta anche quelle delle sale operatorie di chirurgia estetica, dei cortili delle scuole, delle biblioteche, delle pubblicità di carte di credito e anche quelle che tu gli vorrai raccontare scrivendo a info@canizales.eu.