Benjamin Flouw è un giovane illustratore che vive a Parigi. Originario del sud della Francia, ha studiato animazione e ha lavorato per produzioni cinematografiche e televisive tra Londra e Parigi. Da qualche anno ha deciso di fare l’illustratore freelance a tempo pieno. Collabora con riviste importanti e con agenzie pubblicitarie.
Si è fatto notare con il suo primo libro, un albo illustrato intitolato La milléclat dorée, uscito nel 2017 in Canada per La Pastèque, e ora tradotto in inglese e tedesco dalla berlinese Gestalten, casa editrice specializzata in libri d’arte, architettura e design che dal 2014 pubblica anche libri per bambini in due lingue. Oltre all’edizione in inglese di Gestalten, il libro a maggio uscirà, sempre in inglese, per la canadese Tundra Books. Effettivamente, La milléclat dorée – di cui possiamo vedere delle anteprime in inglese e tedesco sul sito di Gestalten – è molto bello, e a questo punto sarebbe bello leggerlo anche in italiano. La storia è semplice e ben scritta: oltre a essere un ottimo illustratore, Flouw è anche un buon narratore.
La volpe Renard è un appassionato di botanica, ha la casa piena di piante e piantine e sa tutto di tutte le piante del mondo (o almeno così crede). Una sera, sfogliando i suoi libri di botanica alla ricerca di una bella piantina per il suo salotto, legge della leggendaria milléclat dorée, una specie di stella alpina dai petali dorati: un fiore tanto bello quanto raro, di cui si sa pochissimo, e che nel suo salotto – pensa Renard – ci starebbe proprio bene.
Renard decide quindi di andare a cercare il fiore d’oro. Prima si avventura per boschi e campagne insieme al suo amico lupo, ma non trova niente. Poi si attrezza di zaino e sacco a pelo e cerca il fiore in tutto il mondo. Per tutto il libro seguiamo Renard, esploriamo il mondo insieme a lui e in ogni posto impariamo qualcosa di interessante. Dopo aver girato in lungo e in largo, la volpe intraprende una spedizione artica e riesce infine a scovare la milléclat dorée tra ghiacci e rocce. Da botanico, la prima cosa che fa è studiare il fiore: lo disegna da tutte le angolazioni, prendendo appunti sulle sue peculiari caratteristiche. È al momento di coglierlo, però, che c’è il vero colpo di scena: Renard lascia il fiore dove lo ha trovato, perché, se lo tenesse in un vasetto in salotto, la sua bellezza appassirebbe.
È interessante che in certe tavole, come quella in cui Renard prepara i bagagli, o quella in cui vengono mostrate alcune specie di fiori, le illustrazioni e il testo ricordino molto delle infografiche, con cui si può insegnare ai ragazzi qualche termine un po’ più tecnico, nomi di oggetti che magari non si usano quotidianamente, e anche un bel po’ di nomi di piante: in fin dei conti, per rispettare la natura bisogna anche iniziare a conoscerla da piccoli.